L’ ANGOLO DI GIACOMO

 

16SETTEMBRE23 

“C’è solo l’Inter” recita l’inno cantato dai tifosi nerazzurri prima di ogni partita e nel Derby della Madonnina, primo vero big match stagionale con le due squadre milanesi appaiate in testa, effettivamente non c’è stata storia. Il Milan di Pioli è stato annichilito con un 5-1 che non ammette diritto di replica o di alibi, in apparente equilibrio solo nei cinque minuti dopo la rete di Leao nella ripresa ma per i restanti 90 in pieno controllo tecnico, fisico e psicologico dell’Inter. I cinque schiaffi che la squadra di Simone Inzaghi ha dato in mondovisione ai cugini fanno male al gruppo di Pioli, ma al tempo stesso sono cinque urla nette e distinte per tutti i naviganti in Serie A. La finale di Champions League non è stata un caso, anzi, ha dato quella consapevolezza a tutti di essere una corazzata difficile da scalfire. La novità tattica rispetto ai quattro derby precedenti persi da Pioli con il Milan in questo 2023 non ha portato risultati diversi, anzi. I movimenti accentranti di Calabria ed Hernandez sono stati totalmente ignorati dall’Inter e da Simone Inzaghi che, consapevole della propria forza e delle proprie qualità, ha schermato i centrocampisti costringendo il Milan a un possesso palla sterile e lento nella propria metà campo, salvo punirla con la prima ripartenza: minuto 5′, Thuram ha stravinto il duello fisico con Thiaw fino a far arrivare il pallone in mezzo all’area per la deviazione vincente di Mkhitaryan. Un déjà vu per tutti, o meglio un’abitudine visto che per la quinta volta da febbraio 2021 l’Inter ha sbloccato il Derby prima del 10′, la terza nelle ultime quattro occasioni. Un colpo che il Milan – con Thiaw e Kjaer in evidente difficoltà – ha subito pienamente, rischiando di cadere ancora con Mkhitaryan poco dopo e riassettandosi solo intorno alla mezz’ora con una fiammata coast-to-coast di Hernandez rifinita da Giroud. Ma proprio quando i rossoneri sembravano aver preso le misure ai nerazzurri con un minimo di iniziativa, un’altra ripartenza ha portato l’Inter sul 2-0: Martinez a centrocampo ha ribaltato l’azione lanciando Dumfries in profondità che ha servito Thuram il quale ha bagnato il proprio esordio nel derby – con le questioni di mercato estive sul groppone – con un destro all’incrocio dei pali da vedere e rivedere. Il Milan tramortito e con pochi segnali di reazione ha provato a fare qualcosa nella ripresa. La mossa tattica è arrivata dopo 10 minuti di nulla totale con l’ingresso di Chukwueze e lo spostamento di Loftus-Cheek dietro la punta in un muscolare 4-2-3-1. Spostamenti che hanno anche portato alla rete di Leao con l’assistenza di Giroud, dando la sensazione per qualche minuto di poter riaprire le sorti del match. Una illusione per i tifosi rossoneri che dieci minuti più tardi hanno visto calare il sipario sul campo nel più fragoroso dei modi. Al 69′ l’Inter ha trovato il 3-1 con la terza ripartenza perfetta e letale, un’arma incredibile per i nerazzurri e da applausi per sincronismi e idee, ma è dopo l’all-in tattico di Pioli che il sogno di un Derby d’alta classifica si è trasformato in un incubo per la metà rossonera di Milano. Con la squadra completamente sbilanciata in avanti (dentro anche Okafor e Jovic), l’Inter ha prima calato il poker con il rigore di Calhanoglu per fallo di Theo Hernandez su Martinez e in pieno recupero è arrivata anche la Manita di Frattesi che ha ufficialmente dato il via, di nuovo, alla festa interista. Forza Milan a tutti noi dal Milan Club Monopoli e dal Milan Clubs Puglia AIMC ❤️🖤